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Articolo inserito in data 22/06/2011 13:56:15
Lombardia
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GRUPPO DELL'ADAMELLO: l'alta CONCA DI TREDENUS e la CIMA DEL DOSSO

Sentiero: rifugio de Marie al Volano - bivacco CAI Macherio - forcellino del Dosso - forcellino di Tredenus - cima del Dosso - forcellino di Tredenus - bivacco CAI Macherio - ritorno (Conca del Volano - Brescia)

Conca di Tredenus - Forcellino del Dosso - Forcellino di Tredenus - Cima del Dosso - Costiera di Tredenus

difficoltà: E fino al bivacco, EE verso i forcellini e l'attacco della via, I con passi molto esposti lungo quest'ultima

segnavia: 16

cime: cima del Dosso (2795m), versante SE, cresta S e cresta E

in totale 8h di cammino e 1490 metri di dislivello

dati parziali:
- dal rifugio al bivacco: 3h 15' di cammino e 1140 metri di dislivello
- dal bivacco ai due forcellini: 45' di cammino e 150 metri di dislivello
- dal forcellino di Tredenus alla cima: 1h e 150 metri di dislivello
- dalla cima al bivacco: 50' e 50 metri di dislivello
- ritorno lungo lo stesso percorso: 2h 10' di cammino

miei commenti e consigli: questa escursione è divisa in due parti dalle caratteristiche nettamente differenti essendo la seconda di queste, la salita alla cima, a mio parere assolutamente non adatta ad escursionisti non esperti. Splendido per il suo isolamento e l'aspetto severo, e semplice da raggiungere, è il fantastico mondo roccioso dell'alta conca e della costiera di Tredenus; solo un minimo di attenzione in più serve per toccare i due forcellini e il mio suggerimento al buon camminatore è di accontentarsi di tali mete, di tornare alla base o al limite di proseguire oltre quello di Tredenus e aldilà delle conche di Dois arrivare al rifugio Maria e Franco al passo Dernal, e di evitare quindi il lungo canale, sempre più ripido e sdrucciolevole man mano che si progredisce, oggettivamente pericoloso, che permette di accedere alla bella, aerea, molto fratturata ed esposta cresta sud della cima del Dosso

21/09/2010

Appena sopra a Cimbergo, procedendo verso Paspardo, c'è la deviazione a destra per Volano (indicazione). Subito si volta nuovamente a destra, quindi si segue la strada che diventa stretta e guadagna quota regolarmente. Dopo le ultime case di una frazione che si attraversa, c'è il solo bivio dove può capitare di confondersi: non si deve salire a destra, ma andare dritto sul tracciato che momentaneamente diventa sterrato. La pista è ora sconnessa, ma pur sempre praticabile con auto normali. Più avanti c'è un altro bivio, con indicazioni per il rifugio de Marie su un albero e frecce bianche disegnate per terra a segnalare di dirigersi a destra; c'è subito un ampio parcheggio e io vi consiglio di usarlo se non avete una jeep e non vi muovete in un periodo in cui è poca la gente in giro, perché la rampa successiva risulta particolarmente ripida, col fondo senza dubbio disastrato, e in alto sono limitati i posti dove lasciare il mezzo.

- Davanti al rifugio de Marie al Volano, dove prendiamo il punto col GPS, ci sono le frecce metalliche che inducono a proseguire dritto lungo la strada:

coordinate ED50: N 46°01'16,6" - E 10°24'16,9"
quota:                 1450m slm

- La conca del Volano è bellissima, con prati, boschi, torrenti, dominata a destra dalla pala rocciosa del pizzo Badile Camuno e delimitata da aspre costiere culminanti in cime aguzze; lontanissimo, in alto ad est, notiamo il bivacco, una minuscola macchia rossa, verso cui stiamo andando.

- Occorre un po' di attenzione solo in basso dove alcuni bivi possono creare problemi minini, poi risulta impossibile confondersi lungo un sentiero che conduce dritto (in senso figurato, visto che sale in prevalenza zigzagando) alla nostra prima meta.

- Guadagnamo quota lungo lo stradello, poi curviamo a destra (segnavia bianco-rossi), quindi prendiamo un breve sentiero ancora a destra (evidenti segnavia bianco-gialli), un semplice "taglio" che presto ci riporta a una pista che seguiamo nuovamente a destra. Ad un successivo tornante ci immettiamo sulla diramazione che si stacca a destra (freccia metallica: 16 - bivacco CAI Macherio; scritta verniciata su un sasso: passo Mezzamalga).
Superiamo un torrente, un rustico cancello e al vicino tornante ignoriamo il sentiero a destra, denominato "Monsignor G.Antonioli", per il passo di Mezzamalga (poco visibile e al momento segnalato male, particolare che tuttavia non ci interessa visto che oggi abbiamo un obiettivo differente):

coordinate ED50: N 46°01'13,8" - E 10°24'54,6" (incrocio sentieri 16 - M.G.Antonioli)
quota:                 1650m slm

- Continuiamo sulla pista e subito la scritta rossa "bivacco CAI Macherio" su un masso ci rassicura indicando che siamo nella giusta direzione.
La salita è continua, tranquilla, un po' noiosa; la vista è notevole, soprattutto verso il pizzo Badile Camuno e la Concarena, montagne splendide, e compensa il modesto interesse dell'ambiente in cui fino ad ora ci siamo mossi.

- Nulla muta e ci perdiamo nei nostri pensieri, tanto da non accorgerci di essere arrivati di fronte alla malga del Dosso (1928m), quasi un rudere; i segnavia inducono a tenersi a sinistra della stessa. Il panorama verso ovest si è ampliato, pur restando più o meno simile: la conca del Volano è un verde gioiello e dietro alla Concarena sono numerose le cime, mentre nel settore visibile della Valcamonica ci sono paesi che, non essendo noi del luogo, non riusciamo a identificare.

- La decrepita costruzione è un vero e proprio punto di confine: adesso la vegetazione è quella d'alta quota, erba e radi cespugli, mentre la roccia è più vicina, se ne avverte la presenza ancora prima di vederla, di toccarla, e progressivamente diventa l'elemento principale dell'ambiente circostante; la mulattiera sale senza pause e senza strappi, regolare, selciata, con lunghi rettilinei e tornanti, e il minuscolo rifugio metallico rosso pare restare sempre alla stessa considerevole distanza. Le pareti attorno sono spesso compatte, a volte fratturate, verticali o appoggiate, affascinanti, e spettacolari, severe, quasi minacciose appaiono le cime verso cui ci stiamo dirigendo.

- Ci avviciniamo alla dorsale che delimita a sinistra (nord) il grande pendio e affrontiamo un tratto in cui il sentiero è nettamente più scosceso, rasentiamo e in parte attraversiamo una morena con pietre e ciclopici macigni, passiamo sopra a pareti inclinate apparentemente indistruttibili, abrase e rese lisce, prive di irregolarità, da un antico ghiacciaio della cui energia perduta sono l'evidente testimonianza, e finalmente arriviamo alla conca di Tredenus, al cui margine sorge il bivacco CAI Macherio:

coordinate ED50: N 46°01'19,8" - E 10°26'15,7"
quota:                 2590m slm

- Mi accuccio su un grosso sasso piatto e non so cosa dire: ciò che sto osservando stupisce per l'eccessiva solitudine, è talmente perfetto, è talmente bello che riesce a rendere insopportabile la consapevolezza di essere giunto in questo luogo, di non appartenervi, di essere un inutile corpo estraneo che rischia di modificarne negativamente l'equilibrio. C'è solo roccia qui attorno, frantumata nei giganteschi massi che occupano interamente la conca, o compatta, impressionante, verticale nei muri che la delimitano culminando in guglie nervose.
Il pizzo Badile Camuno, sempre elegante, si è pero rimpicciolito e pare una cima modesta, mentre lontanissimi fanno intuire la propria imponenza i massicci del Rosa e del Bernina. Volto le spalle a questi colossi alpini e individuo facilmente a sinistra (nord-est) il forcellino del Dosso e davanti a me (est) quello di Tredenus; li separa il versante occidentale della cima del Dosso, una parete insuperabile alta oltre 100 metri; a destra (sud-est) gli slanciati picchi della costiera di Tredenus si susseguono rendendo la linea di cresta incredibilmente frastagliata.

- Due escursionisti incontrati al bivacco, esperti e sicuri, incuriositi dalla mia inaspettata presenza in un posto così sperduto, mi raccontano alcune storie e quando li saluto mi raccomandano prudenza nel caso decidessi di avventurarmi da solo e senza attrezzatura verso una delle cime circostanti... hanno capito che curiosità e istinto guidano le mie scelte, a volte le rendono razionalmente discutibili.

- E' relativamente facile raggiungere il forcellino del Dosso lasciandosi guidare dalle tracce di passaggio e dai vari utili "ometti", ma è più divertente farlo arrampicando nelle rocce attorno; il panorama da lassù è notevole (verso i ghiacciai e tutte le maggiori cime dell'Adamello, sulla val Adamè che d'infilata si apprezza tutta, sulla diga, sul lago d'Arno e l'impervio pendio detritico che scende 800 metri per arrivare sulle sue sponde), ma soprattutto calamita la mia attenzione la difficile cresta nord-ovest della vicina cima del Dosso... è una vetta sconosciuta, affascinante, ostile, inarrivabile per me da qui, ma forse potrebbe offrire nel versante opposto un punto d'attacco meno complesso...:

coordinate ED50: N 46°01'24,9" - E 10°26'24,7"
quota:                 2694m slm  

- Se invece sceglie come meta il forcellino di Tredenus per proseguire eventualmente verso il rifugio Maria e Franco al passo Dernal, sono i segnavia bianco-rossi a guidare l'escursionista fra i massi della conca, a volte enormi, fino allo scosceso, ma semplice, canalino detritico che precede il piccolo intaglio certamente creato con due colpi decisi di una gigantesca accetta, vista la verticalità delle pareti fra le quali si trova; è all'ombra quando l'attraverso e la temperatura, ulteriormente irrigidita dal forte vento che solo qui sta soffiando, in un attimo si abbassa tanto da costringermi a indossare la giacca d'alta montagna sulla maglietta a mezze maniche fino a quel momento più che sufficiente per proteggermi:

coordinate ED50: N 46°01'13,9" - E 10°26'25,4"
quota:                 2705m slm

- Si torna alla base scendendo al bivacco e percorrendo a ritroso il cammino dell'andata, ma prima voglio, devo togliermi un dubbio e se non altro visionare il versante della cima del Dosso che cala a sud-est sulla III conca di Dois.

La cima del Dosso

Dalla Guida Monti d'Italia CAI-TCI "Adamello vol.1" compilata da Pericle Sacchi:
"Importante cima rocciosa che si affaccia alla conca d'Arno, alla valle di Dois e alla conca di Tredenus.
E' compresa tra la cima della Vedretta, il forcellino di Tredenus e il forcellino del Dosso: da essa si dipartono tre importanti creste; in direzione NO fino alla cima di Sablunera, a cavallo della conca di Tredenus e della conca d'Arno; in direzione E fino al monte Frisozzo e poi al passo Dernal; in direzione S fino alla costiera di Tredenus, fra la conca omonima e la valle di Dois".

Vi sono disegnate per la vetta un paio di vie alpinistiche storiche: lungo la cresta sud, partendo dal forcellino di Tredenus (1935, con vari tratti di III), e lungo quella nord-ovest, partendo dal forcellino del Dosso (1918, con tratti di III e IV, ad occhio certamente interessante, su buona roccia, difficile).

Note sulla guida parlano, senza aggiungere particolari, della facilità della cresta est a partire dalla "bocchetta" della Vedretta e di alcune "rocce del versante SE", del settore insomma che ho visitato direttamente.

- La traccia che scende dal forcellino di Tredenus è ripida, si sviluppa in un breve canalino erboso e piomba nella remota III conca di Dois. Lascio presto il percorso segnato che si inoltra nella stessa conca per portare dopo una lunga traversata al rifugio Maria e Franco al passo Dernal, e salgo in direzione nord rasentando le apparentemente inaccessibili pareti rocciose che caratterizzano il versante orientale della cresta sud della cima del Dosso; il mio scopo è di trovare un punto d'attacco che mi permetta di raggiungere senza eccessive difficoltà la fantomatica bocchetta della Vedretta nella cresta est, oppure direttamente quella sud, il più vicino possibile alla vetta.

- Risulta presto evidente che un poderoso muro di roccia chiude a nord la conca e molto probabilmente mi impedirà di mirare la cresta est; qualche speranza potrebbe darla un intaglio lontano, ma occorrerebbe tempo per arrivarvi alla base e il suo aspetto risulta, dal punto in cui mi sto muovendo, inquietante a causa della indubbia verticalità e della considerevole altezza (varie decine di metri)... comincio a temere che il termine "bocchetta" sia stato usato o riportato a sproposito!

- Da sinistra scendono camini rocciosi improponibili, poi però giungo davanti a un canale erboso di grandi dimensioni che pare da sotto avvicinarsi molto alla linea della cresta sud (un centinaio di metri sopra a me, per intenderci); non credo sia possibile confonderlo perché è l'unico che inviti a salire proponendo una pendenza iniziale accettabile e blande tracce di passaggio... a mio parere però lasciate dai numerosi stambecchi che incontrerò in alto piuttosto che da alpinisti, o da cacciatori d'alta quota, transitati da qui.

- La pendenza del canalone, già di per sè sdrucciolevole, si accentua progressivamente fino a impedire la prosecuzione al suo interno; quando oramai è diventato troppo pericoloso insistere, individuo una spaccatura a destra che con facili passi di I, ma su ripide zolle e roccette fratturate e instabili, mi permette di uscirne. Mi sposto a destra per aggirare una ripida paretina, poi salgo a sinistra e sbuco sulla cresta sud, notevolmente affilata ed esposta, aldilà della quale c'è il nulla, cioè un centinaio di metri di salto prima che la parete ovest termini nella conca di Tredenus... il bivacco è tornato ad essere una macchietta rossa in un mare grigio, ma questa volta lo scorgo, lontanissimo, da sopra!

- Vado a destra verso il picco sommitale, che raggiungo con passaggi di I esposti e per roccette. Alla verticalità del muro ad ovest si contrappone il pendio roccioso ed erboso ad est, ripido e insidioso perché finisce per sprofondare nelle pareti sottostanti che delimitano la conca di Dois.
I metri (non più di 3 o 4) affrontati con i piedi su buoni appigli e le mani aggrappate alla cresta affilata come un rasoio risultano particolarmente eccitanti.

- Bastano due parole per descrivere il panorama dalla vetta: circolare, vastissimo... non poteva essere altrimenti!

coordinate ED50: N 46°01'22,8" - E 10°26'29,5"
quota:                 2795m slm

- L'idea di affrontare i passaggi più pericolosi in discesa nel canalone affidandomi alla tenuta di pietre instabili, zolle e cespugli d'erba non mi attira e decido di cercare dall'alto la via d'accesso alla bocchetta della Vedretta, per cui percorro la semplice cresta est. Non mi sorpende, ma un poco mi inquieta, il rendermi conto, una volta raggiunto il punto più basso della stessa, che l'unico modo per affrontare i salti che mi separano dalla III conca di Dois è di attrezzare una "doppia", forse addirittura due... non ho corde con me, niente chiodi, spit, niente imbrago, neppure dovevo essere qui visto che il mio progetto iniziale era differente, in un'altra valle, e che solo in mattinata l'avevo cambiato a causa di una strada interrotta per frana...

- Con prudenza mi avvicino all'orlo della parete a nord pensando alla possibilità di scendere parzialmente verso il lago d'Arno, aggirare la cima e risalire al forcellino del Dosso, tuttavia non vi trovo nulla di affrontabile... forse un camino, o un canale, ma verificarne la percorribilità entrandovi dall'alto senza corda mi sembra più che un azzardo una vera idiozia.

- Rinuncio e torno verso la cima, che così "conquisto" due volte, rimuginando sull'inesistente bocchetta e fotografando piccoli gruppi di stambecchi che da tempo e dal basso, stazionando in aerei terrazzini erbosi e tranquilli, stavano osservando inizialmente incuriositi, poi probabilmente annoiati, le mie inutili e goffe evoluzioni.

- Ritrovare la via per il canalone non è difficile se si è prestata la giusta attenzione ai particolari morfologici salendo, e neppure lo è scendere alla base dello stesso, tuttavia sono numerosi i punti in cui la perdita di un appiglio o una scivolata porterebbero a conseguenze drammatiche, per cui va considerata nel ripetere il mio itinerario la presenza di un certo pericolo oggettivo.

"Conca e costiera di Tredenus (al centro: cima del Dosso) (dalla cima del pizzo Badile Camuno)"

 

"Conca di Tredenus, cima del Dosso e costiera di Tredenus (dalla Fasa del pizzo Badile Camuno)"

 

"Concarena, salendo verso il bivacco CAI Macherio"

 

"Conca del Volano, salendo verso il bivacco CAI Macherio"

 

"Mulattiera selciata, pendii detritici e pareti rocciose, salendo verso il bivacco CAI Macherio"

 

"Pizzo Badile Camuno, salendo verso il bivacco CAI Macherio"

 

"Sentiero, pendii detritici e pareti rocciose, salendo verso il bivacco CAI Macherio (in fondo: cima del Dosso)"

 

"Mulattiera selciata, pizzo Badile Camuno e Concarena, salendo verso il bivacco CAI Macherio"

 

"Mulattiera selciata, salendo verso il bivacco CAI Macherio"

 

"Pendio detritico e parete rocciosa, salendo verso il bivacco CAI Macherio"

 

"Mulattiera selciata e pendio detritico, salendo verso il bivacco CAI Macherio"

 

"Pendio detritico e parete rocciosa, salendo verso il bivacco CAI Macherio"

 

"Mulattiera selciata, pendio detritico e parete rocciosa, salendo verso il bivacco CAI Macherio"

 

"Mulattiera selciata, salendo verso il bivacco CAI Macherio"

 

"Conca di Tredenus e forcellino di Tredenus (nel canale a destra del dito isolato di roccia) (dai pressi del bivacco CAI Macherio)"

 

"Conca di Tredenus e picco sommitale, cresta sud e parete ovest della cima del Dosso (dai pressi del bivacco CAI Macherio)"

 

"Conca di Tredenus e forcellino del Dosso (dai pressi del bivacco CAI Macherio)"

 

"Pendio detritico e parete rocciosa, salendo verso il forcellino del Dosso"

 

"Conca di Tredenus, bivacco CAI Macherio e pizzo Badile Camuno (dai pressi del forcellino del Dosso)"

 

"Conca di Tredenus e cime della costiera di Tredenus (dai pressi del forcellino del Dosso)"

 

"Forcellino del Dosso"

 

"Diga e lago d'Arno (dal forcellino del Dosso)"

 

"Veduta verso le cime principali e i ghiacciai del gruppo dell'Adamello (dal forcellino del Dosso)"

 

"Cima del Dosso: cresta nord-ovest e picco sommitale (dal forcellino del Dosso)"

 

"Cima del Dosso, salendo verso il forcellino di Tredenus"

 

"Forcellino di Tredenus (versante conca di Tredenus)"

 

"Conca di Tredenus e bivacco CAI Macherio (dai pressi del forcellino di Tredenus)"

 

"Forcellino di Tredenus (versante III conca di Dois)"

 

"Canale d'accesso al forcellino di Tredenus dalla III conca di Dois"

 

"Stambecchi nei pressi del canalone d'accesso alla cresta sud della cima del Dosso"

 

"Canalone d'accesso alla cresta sud della cima del Dosso"

 

"Cima del Dosso: cresta sud"

 

"Forcellino del Dosso (dalla cresta sud della cima del Dosso)"

 

"Cima del Dosso: cima"

 

"Conca di Tredenus e bivacco CAI Macherio (dalla cima della cima del Dosso)"

 

"Cresta sud della cima del Dosso e cime della costiera di Tredenus (dalla cima della cima del Dosso)"

 

"Cresta est della cima del Dosso e monte Frisozzo (dalla cima della cima del Dosso)"

 

"Stambecchi nei pressi della fantomatica bocchetta della Vedretta"

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