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Articolo inserito in data 02/08/2011 07:50:58
Alpi Centrali
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Alpi Retiche (Sondrio - Svizzera) - MONTE CORNACCIA (3144m)

Negli ultimi 15 anni sono salito su quasi 500 cime ritenute generalmente più o meno importanti, un centinaio delle quali supera i 3000 metri d'altezza. Ho alcune relazioni che attendono di essere sistemate e pubblicate, molti commenti e appunti con tempi di percorrenza e dislivelli, e infiniti ricordi. Ora per vari motivi mi sto muovendo meno, cercherò quindi di sfruttare le ore disponibili per creare schede relative a queste montagne spesso ignorate dagli alpinisti perché sconosciute, troppo facili, e dagli escursionisti perché prive di sentieri, troppo complesse.

ALPI RETICHE: MONTE CORNACCIA (PIZ TEA FONDADA) (3144m), lungo la cresta ad est

Tutte le montagne che si innalzano attorno ai laghi di Cancano e San Giacomo sono belle, imponenti, aspre, non semplice da risalire a causa della mancanza di sentieri e della presenza nelle vie di passaggi in cui occorrono esperienza e attenzione.
Le cime di Plator vanno dai 2794 metri della cima Doscopa ai 2937 di quella centrale, il piz Schumbraida tocca i 3124 metri, il monte Cornaccia (piz Tea Fondada) i 3144 metri, la cima la Casina (piz Murtarol) i 3180 metri e il poderoso monte Cassa del Ferro, a nord-ovest, i 3140 metri.
E' praticamente impossibile incontrare altri escursionisti lassù, tenuti lontano da estenuanti ascese lungo faticosi pendii detritici privi di tracce, ripidi canaloni di roccia friabile e rotta, creste sottili, cenge esposte e inquietanti lastroni inclinati in cui aderenza ed equilibrio sono precari, ed è praticamente impossibile incrociarvi alpinisti tecnicamente esperti, spesso attratti da vie in pareti di roccia più compatte e da nomi più altisonanti.
L'isolamento è quindi totale, l'ambiente splendido, il silenzio prezioso, le emozioni sono forti.

Il Cornaccia, in particolare, è una larga montagna, massiccia, con due lunghe creste opposte (una più o meno in direzione est e l'altra che scende verso ovest) che segnano il confine fra la provincia di Sondrio e i Grigioni (Svizzera), culminante con una elegante punta ben apprezzabile da sud, ma soprattutto da nord.

Raggiunto da Bormio il lago di Cancano andai a destra per attraversare la diga a valle, quindi parcheggiai nei pressi del rifugio Solena e della chiesetta di S.Erasmo (1960m). Dietro al piccolo edificio sacro, di fronte alla parete absidale, presi fra i mughi il sentiero che mira lo sbocco della val Cancano. Sbucato su una pista, subito la lasciai per salire a destra fino a un vecchio cabinotto dell'AEM; qui deviai a sinistra dirigendomi nuovamente verso la valle. Successivamente superai due frane, la seconda delle quali va risalita per una ventina di metri seguendo tracce e "ometti".

Il sentiero era ben battuto e mi portò in un pianoro erboso (spettacolari fioriture di stelle alpine) con resti di una vecchia costruzione in pietra, nella media val Cancano.
Per proseguire mi sarei dovuto infilare in un evidente, orrido, dirupato canale, una strettoia di roccia dall'aspetto instabile e minaccioso, ritenni quindi più prudente tenermi a sinistra e affrontare un fastidioso pendio detritico. Sopra, aldilà di un breve tratto in piano, mi aspettava un secondo, micidiale pendio di sfasciumi, un vero e proprio "muro mobile" alto un centinaio di metri, poi però sbucai in un grande, bellissimo pianoro (2660m circa). In questa zona il vallone si biforca: restando a destra sarei salito alla bocchetta Cancano (2810m), ma a me quel giorno interessava la bocchetta di Val Cancano (2813m), la selletta regolare che si trova a sinistra. Divide i due passi, punti di confine fra Italia e Svizzera, una cima senza nome (2944m) raggiungibile facilmente da entrambi.

Il luogo, particolarmente isolato, intatto, è ricco di fascino, quasi magico; io sono passato da lì 3 o 4 volte e mai ho avuto l'impressione che qualcuno mi avesse preceduto (mai fra l'altro ho incontrato escursionisti nell'intera val Cancano!), quel giorno però vi notai un palloncino viola con luccicanti bordi argentei, proveviente da chissà quale sagra paesana, sfuggito a chissà quale bambino, che stazionava a pochi metri d'altezza. Per riportarlo a valle, ma anche per vendicarmi visto che l'avevo individuato da lontano e non avevo capito di cosa si trattasse fino a quando non mi ero trovato, oramai estremamente incuriosito, a poche decine di metri dallo stesso, cercai di acchiapparlo, ma l'inaspettato oggetto si fece beffe dei miei sforzi muovendo appena il capo dell'esile filo penzolante ogni volta che con un balzo riuscivo a sfiorarlo... rinunciai e passai i successivi 20 minuti, necessari raggiungere la bocchetta di Val Cancano, chiedendomi se mi fossi "rincoglionito" a sprecare tempo ed energie in quel modo!

Dal passo andai in direzione sud-ovest lungo una cresta di sfasciumi e aggirando a sinistra la prima cima (2962m) incontrai l'unico passaggio realmente impegnativo dell'escursione: una pericolosa traversata su terreno instabile terminante con un lastrone inclinato da risalire, esposto, lungo alcuni metri, con la superficie resa particolarmente infida dalla presenza di detriti. Non vi erano appigli sfruttabili e la minima perdita di aderenza di uno scarpone mi avrebbe fatto precipitare nel baratro sottostante: non avendo così il coraggio, o la sicurezza, per transitarvi in piedi, lo feci da seduto, schiena alla parete, con delicatissimi movimenti laterali... pensavo nel frattempo alla discesa al ritorno, a come riuscire ad approntare una "doppia" sufficientemente sicura su una roccia tanto friabile...
Nel seguente tratto di cresta, inizialmente in falsopiano, apparve chiara la possibilità di scendere a sinistra nel fondo della val Cancano sfruttando un enorme, sfiancante, noioso, ma certamente non pericoloso, pendio detritico, per cui rientrando optai per questa soluzione, evitando così di affrontare nuovamente l'insidioso passaggio.

Fu semplice arrivare su una cima intermedia (3049m) e logico da qui, con una breve discesa, dirigermi a nord-ovest, sempre sulla linea spartiacque di confine. Giunto alla base della piramide sommitale l'attaccai sfruttando un camino appoggiato a destra (da sotto è evidente che si tratta del solo superabile senza troppi problemi); dopo alcuni passaggi delicati, facili, ma esposti, sbucai nell'elementare pendio nel cui punto più alto sorge l'"ometto" che identifica la vetta del monte Cornaccia.
Il panorama è circolare, vastissimo: oltre ai monti attorno ai laghi di Cancano e San Giacomo, indicati all'inizio di questa scheda, si apprezzano le poderose cime e i ghiacciai del gruppo dell'Ortles-Cevedale, il gruppo della maestosa, splendida cima di Piazzi, e un'infinità di montagne "misteriose" in Svizzera, a ovest e a nord.

In 2h 30' arrivai al passo e da qui fu necessaria un'ora o poco più per percorrere la cresta e raggiungere la vetta, superando in tutto 1200 metri circa di dislivello. La difficoltà è EE lungo la valle e gran parte della cresta, con un paio di tratti F (soprattutto il camino d'accesso al pendio sommitale) su quest'ultima, ma con quello chiave (l'aggiramento della prima punta col lastrone inclinato) nettamente più complesso a causa dell'indiscutibile pericolosità oggettiva (attenzione!).
Avevo un po' di fretta e tornai all'auto in 2h 30'...

"Monte Cornaccia (piz Tea Fondada) (davanti: cresta ad est, con le cime a q.3049 e 2962, la bocchetta di Val Cancano e la cima a q.2944; in fondo: cima la Casina (piz Murtarol). Si notano al centro le pareti rocciose (q.2962) sopra alle quali si trova il passaggio delicato della via e alla loro sinistra l'enorme pendio detritico disceso al ritorno per evitarlo) (dai pressi della cima del monte Solena)"

 

"Monte Cornaccia (piz Tea Fondada) e cima la Casina (piz Murtarol) (davanti: cresta ad est, con le cime a q.3049 e 2962, la bocchetta di Val Cancano e la cima a q.2944. Si notano le pareti rocciose (q.2962) sopra alle quali si trova il passaggio delicato della via e alla loro sinistra l'enorme pendio detritico disceso al ritorno per evitarlo) (dalla cima del piz Schumbraida)"

 

"Monte Cornaccia (piz Tea Fondada): cime a q.3049, 2962 e 2944, e val Cancano, andando verso quest'ultima"

 

"Sentiero, andando verso la val Cancano"

 

"Val Cancano: media valle, prima della gola"

 

"Val Cancano: stella alpina"

 

"Val Cancano: media valle (al centro: gola; a sinistra: pendii detritici da superare per evitarla)"

 

"Cime di Plator (dalla media val Cancano)"

 

"Val Cancano: media valle (in fondo: gruppo della cima di Piazzi)"

 

"Alta val Cancano e bocchetta Cancano"

 

"Monte Cornaccia (piz Tea Fondada): pareti rocciose della cima a q.2962, sopra alle quali si trova il passaggio delicato della via (dall'alta val Cancano)"

 

"Alta val Cancano e bocchetta di Val Cancano"

 

"Monte Cornaccia (piz Tea Fondada) e pendio detritico (dai pressi della bocchetta di Val Cancano)"

 

"Bocchetta di Val Cancano (versante italiano)"

 

"Piz Schumbraida (dai pressi della bocchetta di Val Cancano)"

 

"Monte Cornaccia (piz Tea Fondada): cresta verso la cima a q.2962 (dalla bocchetta di Val Cancano)"

 

"Monte Cornaccia (piz Tea Fondada): cresta e cima a q.2962 (a sinistra della vetta si trova il passaggio delicato della via)"

 

"Monte Cornaccia (piz Tea Fondada), salendo verso la cima a q.2962"

 

"Cima a q.2944 fra le bocchette di Val Cancano e di Cancano, salendo verso la cima a q.2962"

 

"Monte Cornaccia (piz Tea Fondada): parte iniziale del passaggio delicato della via sotto alla cima a q.2962"

 

"Monte Cornaccia (piz Tea Fondada) (a sinistra: cima a q.3049) (dai pressi della cima a q.2962)"

 

"Monte Cornaccia (piz Tea Fondada): piramide sommitale e cresta SE (appena a destra della cresta si nota il camino d'accesso al pendio che porta in vetta (dalla cima a q.3049)"

 

"Monte Cornaccia (piz Tea Fondada): cima a q.3049 (dalla cresta SE)"

 

"Monte Cornaccia (piz Tea Fondada): cima a q.3049 e cresta SE (dai pressi dell'attacco del camino d'accesso al pendio che porta in vetta)"

 

"Monte Cornaccia (piz Tea Fondada): camino d'accesso al pendio che porta in vetta"

 

"Monte Cornaccia (piz Tea Fondada): parte superiore del camino d'accesso al pendio che porta in vetta (in fondo: cima a q.3049 e cresta SE)"

 

"Monte Cornaccia (piz Tea Fondada): cima"

 

"Creste ad ovest del monte Cornaccia (piz Tea Fondada) e passo di Val Paolaccia (in fondo: gruppo del Monte Cassa del Ferro) (dalla cima del monte Cornaccia)"

 

"Gruppo dell'Ortles-Cevedale e, in primo piano, piz Schumbraida (dalla cima del monte Cornaccia)"

 

"Monte Cornaccia (piz Tea Fondada): parte superiore del pendio detritico disceso al ritorno, nel versante sud-orientale della cresta fra le cime a q.3049 e 2962"

 

"Piz Schumbraida (dal pendio detritico disceso al ritorno, nel versante sud-orientale della cresta fra le cime a q.3049 e 2962)"

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