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Articolo inserito in data 13/11/2008 16:43:09
Mostre
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CANALETTO. VENEZIA E I SUOI SPLENDORI - 11 novembre 2008, a Treviso

aperta fino al 5 aprile 2009

Canaletto. Venezia e i suoi splendori

La mostra di Treviso vuole presentare una panoramica articolata del Vedutismo veneziano, uno dei fenomeni artistici più importanti del Settecento europeo.
Per fare ciò mantenendo alto il livello qualitativo si è scelto di focalizzare l'attenzione sui dipinti che raffigurano Venezia, e in particolare su quelli del Canaletto, il pittore che più degli altri è riuscito a scoprire inquadrature studiando ogni angolo della città, a riportare sulla tela rigore geometrico e precisione descrittiva, una luce splendida esaltata da ombre che accentuano le profondità, colori vivi, piccoli personaggi di ogni ceto intenti in mille semplici occupazioni, e cani, e imbarcazioni, e vele, e tende, e bancarelle, e merci, ad animare composizioni altrimenti troppo rigide perchè tecnicamente perfette, talmente esatte da apparire prive di anima, talmente vere da minimizzare l'interpretazione artistica.

Non sono in grado di affermare se lo scopo è stato raggiunto, ma certamente le opere esposte riescono a rapire il visitatore attento e a condurlo in quel mondo lontano, preciso e vitale, apparentemente felice, spensierato; sono inoltre ordinate in modo da rendere evidente che il Vedutismo si è sviluppato da un'intuizione, ha toccato un apice, quindi si è evoluto, o estinto evolvendosi.
Ho passato 2 ore girovagando nelle stanze della casa dei Carraresi, ascoltando più volte le spiegazioni dell'audioguida e tornando spesso sui miei passi per trovare conferme a idee che mi stavo facendo. Non solo il tempo è volato, ma ho avuto la netta impressione, ed era un po' che non mi capitava andando per mostre, di aggiungere pennellate ad ogni metro percorso, inizialmente confuse, ma poi più convinte, sicure, e comporre così nella mia testa un quadro dove sono chiari i concetti base del movimento, e i motivi che hanno convinto i curatori a presentarlo così.

Punto 1: è facile "capire" il Vedutismo. Si basa sull'osservazione quasi scientifica del paesaggio urbano; c'è poco di romantico, simbolico, filosofico, non cerca significati, spiegazioni, non aspira a mete a cui giungere con un cammino interiore, o perdendosi, e acquista forza propulsiva principalmente dalla grande richiesta di questo genere di immagini da parte di forestieri innamorati dell'Italia, affascinati dal Grand Tour e pronti a pagare generosamente per averle: i pittori specializzati, e soprattutto Canaletto, "non hanno mani abbastanza per soddisfare" gli acquirenti, tanto che sono i primi nella storia dell'arte a dipingere senza committente. La rappresentazione delle architetture rasenta la perfezione, lo studio della prospettiva è maniacale e l'artista pare concedersi licenze solo quando lo spostamento di un edificio, o l'introduzione, o l'eliminazione di un altro ha il fine pratico di rendere più armonica la composizione, o più rigorosa; alle "macchiette", le numerosissime figurine colorate che brulicano nella scena, e alle imbarcazioni che spesso riempiono fino all'inverosimile i canali, viene assegnato il compito di movimentare il tutto, renderlo accattivante, pittoresco.

Punto 2: il Vedutismo non è nato a Venezia, ma solo lì poteva avere un tale sviluppo perchè l'essere abituati al fatto che esiste, a vederla, ad andarvi ogni qualvolta se ne abbia voglia, ci ha indotto a crederla una città come le altre, certo più bella, più strana, da cartolina, ma in fondo come le altre, e a perdere così di vista la realtà, cioè che quello è il luogo più affascinante dell'universo, unico, inimitabile connubio fra splendida architettura a testimoniare il genio artistico umano e splendido paesaggio a testimoniare quello creativo della natura. E' quindi davvero un posto da cartolina, non la foto banale che normalmente si intende, ma quella che senza sapere il motivo cerchiamo di mantenere viva nella nostra mente, dai mille colori, dalle mille emozioni, capace di farci rallentare, pensare, raccontare, sognare anche a mesi di distanza dalla visita: la cartolina illustrata che acquistiamo è un placebo e inconsciamente, ingenuamente, le attribuiamo il potere di prolungare il piacere provato passeggiando in quelle magiche calli.
3 secoli fa i turisti erano un'elite che viaggiava per completare la propria formazione culturale, spesso ben consapevoli del valore universale di ciò che stavano osservando, ma alla resa dei conti sempre normali visitatori in cerca di un souvenir in grado di rendere eterne le emozioni vissute di fronte alla bellezza assoluta... se potevano, si compravano un Canaletto.

Punto 3: ... se potevano, si compravano un Canaletto... perchè anche un profano si accorge che tecnicamente lui è inarrivabile, ha qualcosa in più nel modo di gestire le immagini, la luce, le ombre, nella nitidezza, nella ricercatezza dei particolari, nella profondità della composizione che pare accentuarsi man mano che ci si allontana dal quadro, proprio come avviene nella realtà.
Nonostante ciò è stato importante incontrare nelle prime sale Luca Carlevarijs, in pratica l'iniziatore del genere, e apprezzare i suoi colori pacati, le sue scenografiche rappresentazioni di affollatissimi avvenimenti degni di cronaca. Ed è stato fondamentale poter ammirare alla fine varie opere di Francesco Guardi, artista capace di uscire dagli schemi prefissati creando strutture meno rigorose, con vedute che non vogliono più riprodurre la città, ma interpretarla, esprimerne lo spirito con fantasia e poesia; sono tele affascinanti le sue, e importanti perchè vi si nota la sensibilità pre-romantica che probabilmente contribuì a chiudere il fecondo periodo del Vedutismo veneziano.

I miei sono pensieri che corrono liberamente e nulla voglio dimostrare, per cui date il giusto valore a quanto ho scritto sopra: amo osservare, provo a capire e per fare ciò cerco supporti nell'ascolto e nella lettura, ma resto ugualmente solo un semplice viaggiatore molto curioso.

Ecco un elenco delle opere che per vari motivi più mi sono piaciute:

Gaspar Van Wittel - "Il molo dal bacino di San Marco" (*)

Luca Carlevarijs - "L'ingresso solenne dell'abate Pomponne a palazzo Ducale" (**)
Luca Carlevarijs - "L'ingresso solenne del conte di Colloredo a palazzo Ducale" (*)
Luca Carlevarijs - "La regata in onore di Federico IV di Danimarca e Norvegia" (**)
Luca Carlevarijs - "La piazza di San Marco verso la Basilica" (*)
Luca Carlevarijs - "La piazzetta con la libreria"

Canaletto - "Il canal Grande da ca' Foscari verso Rialto" (*)
Canaletto - "Il canal Grande da palazzo Corner Spinelli verso il ponte di Rialto" (***)
Canaletto - "Il bacino di San Marco dalla Giudecca"
Canaletto - "Il campo San Giacometto verso Rialto" (***)
Canaletto - "Il fonteghetto della Farina"
Canaletto - "Il molo verso ovest con la Zecca e la colonna di San Teodoro" (**)
Canaletto - "La riva degli Schiavoni verso est con la colonna di San Marco" (***)
Canaletto - "L'ingresso del canal Grande con la basilica della Salute"
Canaletto - "La riva degli Schiavoni verso San Marco"

Bernardo Bellotto - "La piazzetta con la libreria"

Canaletto - "Il portico delle Procuratie Nuove al caffè Florian"
Canaletto - "La piazza di San Marco verso la Basilica"
Canaletto - "La sagra di San Pietro di Castello" (**)
Canaletto - "Il campo San Giacometto verso San Giovanni Elemosinario" (***)
Canaletto - "L'ingresso solenne del conte de Gergy a palazzo Ducale" (****)

Michele Marieschi - "Il canal Grande al fondaco dei Turchi"
Michele Marieschi - "L'ingresso solenne del patriarca Antonio Correr a Rialto" (*)
Michele Marieschi - "Il cortile di palazzo Ducale verso l'arco Foscari"

Francesco Guardi - "La piazza di San Marco verso la Basilica di notte"
Francesco Guardi - "La piazza di San Marco verso la Basilica" (***)
Francesco Guardi - "Il ponte di Rialto" (*)
Francesco Guardi - "Il canal Grande con le Fabbriche Nuove"
Francesco Guardi - "Il canale della Giudecca con le zattere"
Francesco Guardi - "Il ponte di Rialto con la riva del Vin" (**)
Francesco Guardi - "Torre dell'Orologio"
Francesco Guardi - "Il canal Grande alla basilica della Salute" (*)
Francesco Guardi - "La processione del Corpus Domini nella piazza di San Marco" (*)
Francesco Guardi - "Il Bucintoro a San Nicolò del Lido" (*)

 

- Informazioni utili:

Casa dei Carraresi
via Palestro, 33
Treviso

Canaletto. Venezia e i suoi splendori
fino al 5 aprile 2009
aperta: ore 9-19 da martedì a giovedì, 9-20 da venerdì a domenica
chiusa: lunedì
biglietto: intero 12 euro, ridotto 9 euro (audioguida compresa)

per maggiori informazioni:
www.artematica.tv
tel. 0422 513150

per prenotazioni:
tel. 0422 542854

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