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Articolo inserito in data 10/01/2009 22:57:45
Concerti
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COLOBRARO - concerto a Mercato Saraceno (Fc) del 9 gennaio 2009

Nel piccolo teatro di palazzo Dolcini a Mercato Saraceno (Forlì-Cesena) ieri sera abbiamo visto e ascoltato per la prima volta i Colobraro.
Ci aveva invitato Francesco, amico calabrese, chitarrista del gruppo; devo ammettere che ero piuttosto curioso perchè da tempo mi aveva parlato di questa sua passione per la musica popolare del sud-Italia, delle persone con cui la condivide, delle prove, delle prime esibizioni... e devo ammettere che non sapevo cosa aspettarmi, che forse ero anche un poco dubbioso perchè spesso si tende a sottovalutare ciò che si ha vicino, perchè il genere musicale proposto è lontanissimo da ciò che normalmente ascolto...

Sarà per la splendida introduzione strumentale che subito ha creato un'atmosfera magica, sarà per la semplice, affascinante coreografia, per il modo di danzare delle cantanti, di suonare della flautista, per il ritmo che esplodeva improvviso rendendo impossibile stare immobile nella poltrona, sarà per l'indubbia bravura di alcuni di loro, ma è certo che abbiamo assistito a un concerto bello e intrigante reso particolarmente piacevole dall'entusiasmo di tutti i ragazzi del gruppo.

Torneremo certamente a vederli, magari in una festa di paese, spero in una piazza o in un altro luogo in cui sia più facile lasciarsi trasportare dall'energia che una tale musica riesce ad emanare.

Non conosco la storia dei Colobraro e ho solo un'idea confusa sul significato delle canzoni popolari che propongono, per cui reputo più importante e utile riportare questa presentazione scritta da Francesco:

Colobraro: terra di serpenti
Terra di facce indurite dal sole, di mani incallite, di stenti, di fatica, di mare, di vento,di ulivi, di terra.
Terra che il tempo non riesce a piegare.
Terra che racconta una storia antica... che lentamente, secolo dopo secolo, migra di bocca in bocca, di volto in volto, come un racconto narrato intorno al fuoco.
Terra di canti, di musica. Musica che ti porti dentro, che ti prende l’anima, le gambe, il corpo tutto. Musica che scuote e rapisce. Musica che scandisce il tempo, che sa di gioia e di dolore, che sa di amore, che sa di persone. Musica che dal profondo, goccia dopo goccia, penetra nelle fenditure della Terra, si mescola, si convoglia, in un unico ritmo vitale.

Questo sono i "COLOBRARO". Otto ragazzi uniti dalla passione per le musiche tradizionali del sud Italia e dalla voglia di ritrovarsi e suonare. Brani propri e tradizionali strappati alla magia mistica della loro terra per approdare all’altrettanto magica, travolgente e genuina voglia di stare insieme, di ballare, di sudare, di sentirsi in qualche modo e ognuno a modo suo "pizzicato".
Tamburelli, flauti, chitarre e voci si intrecciano ed esplodono in ritmi allo stesso tempo prepotenti e frenetici, dolci e passionali che, come il vento delle terre che li hanno generati, spazzano via umori e pensieri cattivi, in una sorta di "terapia" e di "esorcismo" fisico e culturale di cui, forse, ancora oggi la nostra società ha bisogno.

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