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Articolo inserito in data 13/11/2009 21:58:04
Concerti
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GREEN DAY - concerto a Bologna dell'11 novembre 2009

Spettacolare!!
I Green Day sono nati punk e come tali, nonostante i 20 anni di attività, hanno mantenuto un'eccezionale, dissacrante vitalità e la voglia di far "casino" sul palco, di giocare col pubblico e divertirsi a stupirlo, di coinvolgerlo con mille trovate, anche provocanti.
Ne deriva che i loro concerti sono velocissimi, trascinanti, e se ogni tanto il ritmo cala durante le esecuzioni di brani più lenti, spesso splendidi, o quando Billie Joe Armstrong, l'eclettico frontman (voce e chitarra), scherza con cannoncini ad acqua o "pistoloni spara-magliette", un attimo dopo torna vorticoso, con un effetto accentuato dallo stesso momentaneo rallentamento.
Quasi 2 ore e 30 di musica: impossibile non farsi trasportare, non sobbalzare all'improvvisa esplosione di potenti fuochi d'artificio colorati, non meravigliarsi di fronte a fiammate roteanti, a scenografiche cascate di scintille d'oro, impossibile non sorridere alle pose paradossali del cantante (rimasto immobile per 30/40 secondi su una cassa con uno strano berretto in testa, le mani sui fianchi e il petto in fuori, in silenzio), alla sguaiata allusione a Katy Perry con Trè Cool, il batterista, in reggiseno, alla torta in faccia al secondo chitarrista festeggiato per il compleanno, all'innaffiata generale con una canna d'acqua seguita dallo srotolamento sul pubblico di carta (igienica?) per asciugarsi, all'esibizione di tre ragazzi fatti salire sul palco e sistemati agli strumenti, all'immancabile abbassamento dei pantaloni a mostrare il bianchissimo didietro... impossibile poi restare fermi mentre sul serio suonano con una invidiabile, immutata energia.

C'è poco da dire, quindi: un grande, piacevolissimo show, grazie anche alla bravura dei musicisti di supporto e all'acustica soddisfacente, ma soprattutto alle capacità di Billie Joe e all'indiscutibile qualità dei brani, tantissimi, proposti. Tutti da ascoltare, saltando, fino agli ultimi due, affascinanti, "Wake Me Up When September Ends" e "Good Riddance (Time of Your Life)", eseguiti da solo, con la chitarra acustica, tranquillissimo, impeccabile, quasi a voler sottolineare che alla base dell'ottimo "caos" organizzato c'è un'ottima melodia, se no si tratterebbe unicamente di rumore.

Un simile evento, tanto convincente e divertente, è riuscito a farmi passare la rabbia delle ore precedenti: 7 euro per il parcheggio (mi auguro che finiscano spese in medicinali...), e quasi due ore d'attesa al freddo, perdendo fra l'altro buona parte dell'esibizione dei Prima Donna, grazie alla bella idea degli organizzatori di comunicare l'apertura anticipata dei cancelli per poi invece fregarsene altamente del migliaio di persone arrivate puntuali e accalcate fuori... siamo oramai un paese del terzo mondo, e lo si vede anche da queste cose.

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