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Articolo inserito in data 28/04/2010 14:13:56
Grotte in Slovenia
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RAKOV SKOCJAN: sentiero speleologico - 18 aprile 2010

Rakov Skocjan (valle dei Gamberi) (Cerknica)

Sentiero speleologico: Zelske jame (grotte Zelske) - Mali Naravni Most (Piccolo Ponte naturale) - Rakov Skocjan (valle dei Gamberi) - Veliki Naravni Most (Grande Ponte naturale) - Tkalca jama (grotta del Tessitore)

18/04/2010

Ieri abbiamo avuto la possibilità di ammirare un ramo della spettacolare Planinska jama (grotta di Planina), poi Sandro Sedran ci ha guidato in un piacevole tour durante il quale abbiamo girovagato nell'enorme polje del Cernisko Jezero (lago Circonio) e nei boscosi colli circostanti, bellissimi; durante la gita in auto ero stordito, confuso a causa delle emozioni provate negli straordinari ambienti ipogei appena visitati... ero convinto che dal punto di vista speleologico probabilmente non sarebbe più capitato di stupirmi a tal livello, ero convinto d'aver osservato un fenomeno senza pari che da quel momento in avanti avrebbe resa normale ogni altra esperienza in zone carsiche... mi sbagliavo!

- Abbiamo dormito nell'accogliente hotel Rakov Skocjan, al centro dell'omonima riserva protetta; stiamo facendo colazione... piove, piuttosto forte.
In programma abbiamo una passeggiata nella valle dei Gamberi partendo a piedi direttamente dall'albergo dove in seguito torneremo per metterci le mute e terminare la giornata con qualche tuffo nel fiume. Alcuni "nicchiano", visto il tempo preferirebbero andare a Postumia, dormicchiare ancora un po', o mirare paesi e castelli nei dintorni. Sandro invece è deciso, sa che il luogo ci sbalordirà nonostante la manifesta ira di Giove Pluvio, e propone di indossare subito l'abbigliamento acquatico e partire, tanto ci saremmo bagnati in ogni caso.
Si dice che la fortuna aiuti gli audaci: ancora una fetta di pane col salume affumicato che non riesco a identificare, ancora un bicchiere di succo di frutta, poi optiamo per il rispetto dell'idea iniziale... d'altronde Sedran è il capo-banda e spetta a lui l'ultima parola... apriamo il pulmino, prendiamo le mute e... smette di piovere!

- La Rakov Skocjan è una valle chiusa di sconvolgente bellezza: non ricordo d'aver mai visto nulla di simile, neppure credo esista in altre parti d'Europa qualcosa di paragonabile...
Si trova nel comune di Cerknica, non distante dal paese di Unec (venendo dall'Italia, lungo l'autostrada che collega Trieste a Lubiana, si esce al casello successivo a quello di Postumia).

- Il fiume Rak sbuca da un'immensa galleria delle grotte Zelske. Vi si accede da un paio di impressionanti sprofondamenti di oltre 40 metri; è risalibile in canotto per 3 km e proviene dalla piana del lago Circonio dove si inabissa in grandi bocche oscure. Sparisce ancora, ma presto riemerge nella valle dei Gamberi, caratterizzata fra l'altro da boschi rigogliosi e verdissimi prati. Prosegue il suo cammino a cielo aperto per un paio di km in uno splendido ambiente naturale, attraversa un poderoso muro di roccia disegnando così il Grande Ponte naturale, ribolle in una forra infernale quasi inaccessibile, con vertiginose pareti verticali, e scompare infine tumultuoso nella grotta del Tessitore.
Lo si ritrova nella grotta di Planina dove si unisce al fiume Pivka, che con un percorso sotterraneo arriva dalle grotte di Postumia, a formare il fiume Unica.

- Alcuni sentieri ne rasentano il corso, un paio di ponticelli aiutano ad attraversarlo. Gli immensi sprofondamenti delle grotte Zelske e del Tessitore permettono di raggiungerne le acque che a monte stanno tornando all'aperto nel primo caso, e che a valle vanno ad inabissarsi nel secondo. I ponti naturali ne regalano viste affascinanti da decine di metri d'altezza.
Questo è un ambiente unico al mondo dove l'acqua illustra nelle dimensioni titaniche delle vie che ha definito l'immane potenza che è capace di sprigionare, e lo fa circondata da una natura riposante, pacifica, silenziosa: un contrasto estremo in un paradiso primordiale.

- In "Speleo per tutti", la notevole guida di Sandro Sedran, c'è un capitolo dedicato alla Rakov Skocjan; oltre alla precisa descrizione dell'itinerario per visitarla è significativo il consiglio di farlo più volte e in stagioni differenti: se infatti d'estate, col fiume quasi in secca, si riesce e seguirlo nell'alveo anche sotto al Grande Ponte naturale e per almeno 400 metri all'interno della grotta del Tessitore, in primavera e in autunno se ne apprezzano i giochi d'acqua e i colori, l'energia e il suono. Se poi capitasse di osservarlo in piena, si resterebbe meravigliati, anche intimoriti, dall'impressionante portata capace di trasformare la stessa valle chiusa in un immenso lago.

- Noi, speleologi attrezzati e discretamente esperti, abbiamo scelto un modo particolare per fare conoscenza col Rak... d'altronde oramai avevamo le mute addosso e sarebbe stato un peccato non utilizzarle!

- Dunque, dov'ero rimasto? All'albergo e alla clemenza del tempo...
Seguiamo la strada sterrata verso est guadagnando blandamente quota (cartina con evidenziati percorso effettuato e punti di rilevante interesse, elaborazione su quella fornita dai gestori dell'albergo). Raggiungiamo il baratro col ripido sentiero che a sinistra permette di accedere alla spettacolare depressione antistante le grotte Zelske; in basso ignoriamo un ponticello e ci teniamo a destra risalendo il fiume in un tunnel naturale. Sbuchiamo in un luogo incredibile, impossibile da descrivere, tanto che vi ho girato un breve filmato per provare almeno a rendere una pallida idea della sua estrema bellezza, del suo fascino selvaggio: potrebbe essere assimilato a una radura di pietra delimitata ovunque da vertiginose pareti. In alto vedo il cielo, evidentemente mi trovo in quella che era un'enorme caverna attraversata dal Rak prima che crollasse la lontanissima volta. A 45 metri d'altezza il Piccolo Ponte naturale, esile da quaggiù, ancora resiste definendo nell'immensa apertura un ciclopico oblò.

- Un passaggio a destra ci consente di entrare in grotta; presto ci fermiamo in riva al fiume che placido, largo oltre 20 metri, giunge da una colossale galleria buia. Qui è possibile imbarcarsi in canotti e risalire il tenebroso corso sotterraneo per 3 km (escursione organizzata dai gestori dell'albergo).
Tenendosi invece a sinistra esploriamo un ramo fossile lungo decine di metri.

- Retrocediamo fino al ponticello e lo superiamo. Il Rak sparisce in una bocca oscura occupando interamente la base di un tunnel di dimensioni simili a quelle di un hangar aeroportuale: nel tentativo di attraversarlo, con l'ausilio dell'illuminazione dei caschi camminiamo per un centinaio di metri nell'acqua, ma siamo costretti dalla forte corrente a desistere poco prima di tornare all'aperto.
Aldilà del rustico ponticello artificiale risaliamo a destra un secondo formidabile sprofondamento e arriviamo al Piccolo Ponte naturale ammirato una mezzoretta prima: la veduta sulla sottostante radura pietrificata lascia senza fiato... sarebbe fantastico calarsi da qui con le corde, ma temo esistano categorici divieti...

- Un sentiero in tranquilla discesa ci riporta in riva al fiume, all'inizio della vera e propria valle chiusa dei Gamberi. Oggi il quantitativo d'acqua lo consente, le nostre mute anche, per cui decidiamo di immergerci e lasciare che la corrente ci trasporti... è divertentissimo e occorre solamente fare attenzione a non sbattere con troppa violenza nei sassi dell'alveo, e soprattutto a tronchi e rami sommersi o ammucchiati in intricate, piccole, infide dighe. Da notare però che dopo un chilometro circa la profondità tende a superare i 2 metri e l'arrivo di un ricco affluente causa resistenze non trascurabili ai tentativi di approdo.

- I più prudenti, o meno "suonati", ci segueno lungo il comodo sentiero ridacchiando spesso alle nostre maldestre evoluzioni e filmandoci.
Di nuovo all'asciutto camminiamo su un prato per 3/400 metri e ci fermiamo sbalorditi di fronte al Grande Ponte naturale: il fiume si infila in un portone roccioso scavato in una parete alta quasi 40 metri! Da sinistra ne raggiungiamo la sommità e ci accorgiamo che è talmente grande che vi passa sopra una strada... in questo luogo si perde il comune senso delle dimensioni, è tutto esagerato, mastodontico!
Le vedute sono emozionanti: a est c'è la valle che abbiamo appena percorso, delimitata da dolci colli boscosi, con eleganti distese d'erba sulle rive del Rak che in un paesaggio così pacifico quasi pare addormentato (in realtà non lo è, e possiamo testimoniarlo noi che vi siamo stati dentro, trasportati dalla sua corrente), e a ovest è impressionante l'energia che lo stesso mostra mentre corre spumeggiando in una forra delimitata da invalicabili muri di roccia (questo tratto era certamente una galleria sotterranea il cui tetto è collassato chissà quando). In fondo riusciamo a vedere il tumultuoso fiume che viene inghiottito da un'orrida bocca spalancata, l'ingresso della grotta del Tessitore.

- Un sentierino dirupato permette di raggiungere la base della gola aldilà del ponte, ma la zona più emozionante in cui farlo è a sinistra della gola stessa, al suo termine: la rasentiamo fino a quando si apre a destra un altro poderoso sprofondamento e su una traccia resa più sicura da un breve cavo metallico scendiamo in riva al Rak proprio nel punto in cui si getta nella grotta. Qui, oggi, la violenza del fiume è spaventosa; il rumore è assordante, il rimbombo nella caverna e la velocità dell'acqua ipnotizzano mentre la mente si rifiuta di credere che l'elemento al quale ci siamo affidati in precedenza, che ci ha sì sballottato, ma quasi con riguardo, giocando, potrebbe invece distruggerci ora in un attimo.
Mi distrae il regista Sandro, un cerbero, che ha intenzione di girare alcune riprese e nella penombra urla istruzioni: indica un alto roccione dove vuole che mi sistemi... sospetto che mi voglia spedire lassù perchè è il solo posto dove non sarei "fra le balle", ma temo i suoi minacciosi occhi di fuoco e brutali ruggiti, così scaccio i dubbi e obbedisco.

- Torniamo in superficie e seguiamo la strada sterrata in direzione dell'albergo (10 minuti di cammino in blanda discesa). Poco prima di arrivarvi osserviamo a sinistra i Kotlici (Pentoloni), un gruppo di sorgenti con portata significativamente variabile nei diversi periodi dell'anno, in grado comunque di formare un brevissimo, ma importante affluente del Rak (è quello che mi aveva impedito con la sua forza di avvicinarmi alla riva alla fine del settore "acquatico" dell'escursione...).

- Si tratta quindi di un semplice sentiero che prevede in tutto il superamento di neppure 200 metri di dislivello, percorribile in un tempo limitato la cui entità dipende soprattutto dall'attitudine dell'escursionista a lasciarsi affascinare da un luogo ogni angolo del quale merita una fotografia. Io certamente replicherò, mi auguro presto, l'esperienza perché intendo risalire il fiume nelle grotte Zelske, perché cercherò di accompagnarne le acque nella grotta del Tessitore, perché queste piste forestali meritano d'essere esplorate in mountain-bike, perché è evidente che i tesori naturali a me sconosciuti sono ancora molti, perché la soddisfazione che esprimevano i sorrisi di Simona e Sandro nella consapevolezza di aver tanto piacevolmente sorpreso degli amici conducendoli qui è una preziosa sensazione che voglio provare.

Cartina col percorso e i punti di rilevante interesse

Grotte Zelske, fiume Rak e Piccolo Ponte naturale (video breve)

I video di Matteo Turci

Alcune foto sono di Matteo Turci, dello Speleo Club Forlì

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